Il dentista di Duchamp

 Il dentista di Duchamp. 12 racconti sull’arte contemporanea di Serena Giordano, edito nel 2018 da Il Melangolo, è un testo che incuriosisce e coinvolge.  L’autrice, artista lei stessa, racconta dodici incontri di diverse figure professionali − da un dentista ad un tabaccaio, da un cameriere ad una suora, fino ad un agente della CIA − con alcune note personalità artistiche come, ad esempio, Magritte, Duchamp, Picasso, Pollock e Banksy. Le storie narrate dalla Giordano non sono storie vere ma racconti in cui «vero e verosimile (se non falso)» si incontrano [M. Del Campo, 2018]. L’autrice riesce in ogni situazione, dalla più divertente alla più drammatica, a catturare l’attenzione lasciando al lettore la voglia di approfondire la conoscenza degli artisti coinvolti e di scoprire quanto ci sia di vero in ciò che lei narra. A contribuire all’effetto, la scelta della Giordano di usare la prima persona per i protagonisti, come se stessero davvero raccontando al lettore-ascoltatore le loro dis/avventure.

 

Dopo la lettura de Il dentista di Duchamp non è possibile non iniziare ad “indagare”; anche Del Campo nella postfazione, Contro il realismo biografico, ha scritto:

 

«La forma scelta per questo confronto critico è una narrazione che in parte si appoggia a fatti conosciuti e in parte a fatti ipotetici. In questo modo, il lettore è chiamato a rinunciare a ogni pigrizia. Sarà vero o no quello che qui si racconta? Il solo modo per rispondere alla domanda è indagare ulteriormente nella vita e nell’opera degli artisti».

 

 

Pro: Un libro a prova di pigro, per scoprire l’arte in modo diverso. La pubblicazione è, inoltre, arricchita da brevi biografie degli artisti e da spunti bibliografici.

 

Contro: Non ne trovo, mi ha divertito e fatto ricordare dettagli che avevo dimenticato.

 


 

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