martedì 25 maggio 2021

Friends e il fantastico viaggio di H.G. Wells

 


Il Viaggiatore nel Tempo (sarà opportuno chiamarlo così) era intento a illustrarci un argomento molto oscuro. Gli occhi grigi brillavano vivaci; il volto, generalmente pallido, era acceso e animato. Il fuoco brillava allegro; il tranquillo riverbero delle luci incandescenti nei gigli d’argento colpiva le bollicine che apparivano e scomparivano nei nostri bicchieri. Le poltrone, brevettate da lui, ci abbracciavano e accarezzavano, senza cedere al peso del corpo; dominava quella piacevole atmosfera postprandiale, quando il pensiero vaga amabilmente libero dalle pastoie della precisione. E mentre ce ne stavamo lì seduti, in pigra ammirazione davanti all’ardore con cui illustrava il nuovo paradosso (tale lo consideravamo) e davanti alla sua eloquenza, così lui parlò sottolineando i punti principali con l’indice magro...

Così iniziava il romanzo di H.G. Wells "La macchina del tempo", erano i primi passi che avrebbero accompagnato il lettore in un viaggio fantastico. La fantascienza della seconda metà dell'ottocento ha un nonsoché di magico un mix tra speranza e immaginazione che a leggerla oggi ci provoca un senso di tenerezza verso quegli uomini tanto ottimisti da vederci menti sopraffine più di quanto non siamo.

Ma cosa ha a che fare H.G. Wells con Monica, Chandler & Friends?
L'illusione.
Sono passati ventisette anni dall'inizio della più famosa sit-com televisiva, i protagonisti

hanno passato con la maggior parte di noi, dieci anni di vita. Li abbiamo visti crescere e senza accorgercene li abbiamo fatti entrare nelle nostre vite e li sono rimasti, anche quando diciassette anni fa, la sit-com ha chiuso i battenti e ha lasciato l'appartamento e il nostro cuore, vuoti. Chi non ha amato la serie non può capire, gli anni successivi alla fine della trasmissione avevano lasciato nei fans un bisogno assoluto di poter assaporare di nuovo l'aria newyorkese a tal punto che si provò a fare anche uno spin off (stendiamo un velo pietoso) sulle avventure di Joy Tribbiani (Matt LeBlanc). I fans però non volevano questo, avevano bisogno, come in preda ad un attacco di astinenza, delle meccaniche geniali e divertenti dei loro beniamini. Per anni si è sperato in un film. L'avvento di Netflix ha poi regalato il sollievo di cui avevamo bisogno, mettendo online tutte le stagioni e permettendoci di tornare indietro nel tempo.


Ecco cosa hanno in comune "Friends" e H.G. Wells, ci hanno regalato l'illusione di poterci muovere nel tempo a nostro piacimento. Questa è la forza di opere scritte in modo perfetto, l'immortalità. Far credere al lettore o allo spettatore che il tempo non sia mai passato, almeno finche la realtà non bussa alla porta, come sta avvenendo in questi giorni. Il 27 maggio su Fox ci sarà "Friends Reunion" uno spettacolo attesissimo dai fans un ennesimo ritorno al passato con la consapevolezza di rimanere nel presente. Saltano tutti i paradossi temporali e ci ritroviamo invecchiati di diciassette anni (ultima puntata della serie il 4 luglio 2005) in un istante. Un brusco risveglio che lascia il sapore amaro e dolce del tempo che passa. Dopo il 27 maggio saremo consapevoli che non esiste una macchina del tempo e se esiste ci riporterà sempre ad un presente che bene o male ci appartiene e ci accompagnerà fino alla fine.

Nessun commento:

Posta un commento

Paola Turci vola così...e ci stupisce

Prima nazionale al Teatro Moderno di Latina dello spettacolo teatrale "Mi amerò lo stesso" dove la cantautrice Paola Turci si racc...