martedì 18 maggio 2021

Ora, forse, sarai crisalide

 


Un altro tassello della nostra giovinezza si è sbriciolato, lasciandoci tra le dita i cari ricordi legati alle sue opere. Troppo riduttivo chiamarle  canzoni. Ci sono artisti che hanno il potere di esserci senza presenziare, Franco Battiato non era un assiduo frequentatore delle televisioni e di questo gliene saremo per sempre grati. Sapevamo però che c'era ed era una certezza confortante, un porto sicuro in cui approdare nei momenti di burrasca. Ora che una misteriosa malattia ha spazzato quel porto, siamo alla mercé dell'ignoto. Le sue parole, però, rimangono e possiamo usarle come una scialuppa, naufraghi e orfani di tanta poesia.

Franco Battiato non ha voluto dare un nome al male che lo ha strappato a questa vita, ma ognuno di noi sa benissimo di cosa si tratta ed è una delle malattie più crudeli che esistano, una malattia che annulla l'umanità dell'individuo, riducendolo ogni giorno di più a trasformarsi in una scatola vuota. Si riconosce dallo sguardo di chi ne soffre e fa male, ti devasta l'anima anche se fai di tutto per non darlo a vedere, soprattutto al malato. Si cerca di esorcizzare, banalizzare il male cercando di ironizzare, ma lui infido continua la sua strada e lentamente spazza via tutto, lasciando solo un profondo senso d'impotenza. Comprendo la riservatezza dei parenti che hanno, prima di tutto, voluto salvaguardare la dignità dell'uomo.

Vorrei per un attimo assecondare il suo pensiero e credere che in questo momento sia sotto un altra forma, rinato dalla sua stessa morte: gabbiano, delfino, palma, lupo, crisalide o ulivo. Con questo pensiero riesco a trovare la serenità d'animo di cui ho bisogno e che mi permette di poter continuare ad ascoltarlo senza chiedermi nulla. Inutile farsi le domande esistenziali che vengo a galla in questi momenti. Siamo Uomini, e le due cose più naturali che facciamo non possiamo preventivarle: la nascita e la morte. Quando veniamo al mondo  saliamo su una giostra che non si fermerà mai, anche quando noi, in un modo o nell'altro, verremo buttati fuori; la giostra continuerà a girare come se nulla fosse.

Vorrei augurargli buon viaggio, ma non avrebbe senso, il viaggio lo stiamo facendo noi portandoci dietro tutto quello che ci ha lasciato. Quindi buon viaggio a voi, buon viaggio a me che vorrei superare le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare.


…ma in fondo al nostro cuore sappiamo benissimo che non invecchierà mai.


Luca Albanese




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