Il Collettivo Creativo Latina vi propone un’intervista a Paolo Pasquini fondatore dell’Associazione Culturale Xenia, ideatrice e produttrice del Festival Dantesco di cui si è da poco conclusa l’undicesima edizione. Continuiamo a parlare del Sommo Poeta in occasione dei suoi settecento anni tra letture e reinterpretazioni dei versi della sua magnum opus: la Divina Commedia.
Come è nato il Festival Dantesco?
È nato per promuovere l'incontro tra arti performative e opera dantesca, sia presso i giovani, sia a livello professionale. Dal 2010 a oggi, lungo 11 edizioni nazionali e 3 edizioni regionali toscane, il concorso performativo rivolto a giovani interpreti della Commedia, nucleo originale del Festival, è stato via via affiancato in maniera sempre più consistente da incontri, interviste, conferenze, presentazioni di libri, anteprime, curiosità. Oggi comincia davvero ad assumere le forme di una festa multidisciplinare all'interno della quale il Concorso è il gioco e il pretesto centrale.
Proprio in questi giorni si è svolto il concorso per giovani interpreti della Divina Commedia. Ti va di parlarcene?
Fino al 2019 il Concorso è stato squisitamente teatrale. Con la pandemia abbiamo realizzato nell'ottobre del 2020 e pochi giorni fa, ai primi di maggio del 2021, due edizioni in versione streaming video. Un'eccezione per noi, vista la precedente stagioni di edizioni teatrali. Un'eccezione però che rimarrà presente anche nelle prossime edizioni. Troppo potente il mondo social, la diffusione in streaming, la risonanza e i contatti che le due recenti edizioni video on-line hanno mostrato di saper sviluppare. Migliaia di visualizzazioni e feedback, oltre cinquanta video dall'Italia, un video da Madrid, altri contatti all'estero... Grazie all'emergenza, paradossalmente, il Festival ha fatto molto passi in avanti.
Leggere e reinterpretare versi scelti del Sommo Poeta: cosa significa oggi soprattutto per i più giovani a cui vi rivolgete?
Significa esprimersi attraverso le arti performative attorno a un linguaggio e a un mondo immaginario ed emotivo che in realtà per i giovani è estremamente vicino e familiare. La straordinaria macchina di effetti speciali ed emozioni estreme che la Commedia rappresenta si unisce al grande desiderio e al grande bisogno dei giovani di esprimersi a tutto tondo, usando il linguaggio del corpo, delle immagini, della musica, del disegno, dell'animazione, delle luci e dell'editing audiovideo, oggi peraltro a portata di mano: tutto questo crea uno scenario di opportunità espressive di cui i giovani sembra abbiano estrema necessità.
Dopo dieci anni di attività del Festival quali consapevolezze avete maturato e quali le difficoltà incontrate?
La consapevolezza che c'è fame di espressione. E di espressione in particolare del corpo, che reclama i propri diritti in una stagione storica in cui c'è grande pressione e saturazione mentale-visuale-intellettiva. Quanto alle difficoltà mi sento di dare una risposta che spero non sembri presuntuosa: il cammino del Festival in questi 11 anni è stato fondamentalmente in discesa e in crescita, anche al di là delle nostre migliori aspettative. E in quest'anno, con la celebrazione del grande Centenario legato al 700mo anniversario ddlla morte di Dante, in realtà tutto ci è stato reso ancora più facile, in particolare dal Ministero della Cultura - che ha patrocinato e finanziato il Festival attraverso il Comitato Nazionale Dante 2021, istituito dal Ministro Dario Franceschini - e dal sostegno che sempre dal MIC è giunto alla nostra associazione Xenia. Abbiamo cioè incontrato molte porte aperte, tanto entusiasmo e voglia di partecipare al nostro percorso.
Progetti per il futuro?
In estate il nostro spettacolo Versus Dante, già presentato più volte presso Istituti Italiani di Cultura all'estero, di imminente ripresa a partire da luglio 2021. Continua poi il viaggio di - Giovanni Alighieri, del fu Dante_, il nostro prodotto di punta per l'anno pantesco: video/spettacolo con Massimo Popolizio protagonista e il finanziamento del Ministero degli Affari Esteri, che lo ha scelto tra le 20 opere italiane rappresentative dello spettacolo dal vivo attuale, con l'inserimento dell'opera nel portale ITALIANA, vetrina della nostra cultura per l'estero. E poi le prossime edizioni del Festival: il 27 ottobre la nostra prima edizione universitaria, a Roma, al Teatro Palladium, in collaborazione con l'Università degli Studi Roma Tre e in abbinamento a un convegno dantesco internazionale promosso dalle cinque università del Lazio. E ancora a novembre la quarta edizione del Festival Dantesco Toscano, ospitato quest'anno dal Comune di Castelfiorentino.
Intervista di Sara Taffoni
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